giovedì 26 gennaio 2017

Ammantarsi di parole

Ho cominciato, in questa fine di gennaio, un lungo lavoro di revisione sui testi di un classico e ho deciso di tenere un diario in cui appuntare dubbi, difficoltà, emozioni, scoperte. Non proprio un diario di lavoro, come faccio a volte con le mie traduzioni, ma piuttosto un diario di bordo. Il gennaio del 2016 è stato un mese durissimo. Nel gennaio del 2017 parto per questo nuovo viaggio. Per farlo indosso un vestito diverso. Via quello lugubre dell'amarezza. Via quello luccicante  del trapezista che si tuffa nella rete. Il vestito più adatto è quello sobrio della lettura profonda.  Devo sentirmi elegante perché ogni libro che affronto, da lettore, revisore, traduttore,  più che una riflessione è un riflesso:   l'immagine, che mi rimanda lo specchio, delle mie lacune, le mie competenze, le mie intolleranze. 
Sul percorso,  incontrerò personaggi e generi diversi, saggi e opere di finzione, ma quel che voglio trovare davvero è il tessuto della scrittura, cucirlo e indossarlo come un mantello.