giovedì 27 marzo 2014

Leggere italiano...

... e cercare la lingua madre  quando dà il meglio di sé. Negli  ultimi tempi, frugando nella libreria di casa,  ho ritrovato e letto L'odore dell'India di Pasolini. Quanto mi piacerebbe saper anche solo pensare qualcosa del genere quando sono in viaggio.
Ora, grazie a un’amica e con grande commozione ed entusiasmo, sto leggendo un libro che parla del tempo di guerra, un libro di formazione (si fa sempre in tempo a formarsi un po’), che avrei già dovuto leggere :  I piccoli maestri di Luigi Meneghello.
I Piccoli maestriAssaporo la lingua di questi due libri parola per parola. Pasolini che dice di essere ineconomico, e Meneghello che nomina i rangutani. E chiama palo quella che dove vivo io si chiama canna della bicicletta.
Mi godo le differenze regionali, senza preoccuparmi di come potrei tradurre questa o quella espressione, o di dover discutere le mie scelte con il redattore  abituato ad altre parole;  mi godo qualche frase volutamente sghimbescia dell'italiano parlato, che nessun lettore onnisciente  attribuirà a un errore del traduttore. Nel ritmo perfetto del testo di Meneghello assaporo le sue concessioni alla lingua viva, la sua consapevolezza nel farlo.

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