venerdì 14 marzo 2014

Tradurre il lessico erotico

Non è un compito facile. Soprattutto se si deve affrontare un romanzo ambientato in un'epoca lontana. E se la parola da tradurre è un’imprecazione, una scurrilità. Bisogna capire se all'epoca il termine che ci sale alle labbra fosse già in uso. Io, tempo fa, ho trovato un libro che mi piace molto e me lo sono fatto regalare. È una lettura amena, istruttiva, documentata. Si tratta del Dizionario del lessico erotico di Valter Boggione e Giovanni Casalegno. La mia è  l’edizione della Utet. Credo che poi sia stato ristampato sotto un’altra veste grafica da Longanesi. Ogni voce è corredata da una serie di esempi in cui trova testimonianza. Quando mi capita di ricorrervi per cercare una conferma, mi ci perdo dentro. È un percorso alternativo all'interno della letteratura e della cultura italiana, ed è  davvero interessante.
Mi piace molto il saggio introduttivo di Valter Boggione,  «Per una retorica contro l'eufemismo», che inizia così: «È consuetudine affermare che i due settori in cui si fa più ampio ricorso all'eufemismo sono quelli relativi alla morte e al sesso, in quest'ultimo caso per indicare quegli atti (se si preferisce, quelle funzioni) e quegli organi che la decenza impone di non chiamare con il proprio nome».
E più avanti: «Il linguaggio erotico è, quando appena si svincola da un'esigenza pratica immediata, dalla necessità della comunicazione media neutra, un linguaggio metaforico... Ma non tanto per la necessità di esprimere in qualche modo qualcosa per cui manca un referente lessicale immediato, oggettivo, quanto per il gusto e il piacere di colorire l'espressione, di arricchirla, e insieme di coinvolgere l'ascoltatore (o il lettore) nel gioco ambiguo della complicità, di stimolare in lui l'eccitazione, la meraviglia, l'ilarità cameratesca...»
Nel mio piccolo ho fatto ricorso a un titolo un po' ammiccante per illustrare uno dei tanti problemi che si trova a dover risolvere un traduttore dallo spagnolo (faccio sempre riferimento al mio campo d'azione, ossia alle lingue con cui lavoro) e colgo l’estro per far seguire qui il link: La traductora y el orgasmo

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