martedì 6 gennaio 2015

Fiori prodigiosi

Voglio cominciare il nuovo anno con una poesia di Ángel González, che in pochi versi dice la meraviglia della lettura. 

Al lector se le llenaron de pronto los ojos de lágrimas,
y una voz cariñosa le susurró al oído:
¿Por qué lloras, si todo
en el libro es de mentira?
Y él le respondió:
Lo sé;
pero lo que siento es de verdad.


E, senza la grazia del poeta, sussurro all'orecchio del raro lettore che avesse a passare di qui per caso, tre titoli di libri che sono le mie letture di questo mese.
Sono assoggettati ai miei gusti e al mio estro, come tutto ciò che è contenuto in questo blog, dunque  non pretendono nemmeno di essere un suggerimento ma piuttosto un elenco di opere di autori ben noti che, se piacciono, non si lasciano dimenticare.
Una pagina di storia e altri raccontiIl primo  è un capolavoro, un classico di settecentocinquanta pagine: Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki.  Si compone di tante storie che sbocciano l'una dall'altra come fiori prodigiosi. È il mio Le mille e una notte. Mi tiene compagnia quando mi sveglio nel buio e invece di perdermi nei cattivi pensieri parto per questo  viaggio spettacolare.
Il secondo è di un autore che ho scoperto tardi, che Neri Pozza ha ripubblicato per intero e si chiama Romain Gary. Stavolta tocca a una serie di racconti:  Una pagina di storia. Ma se qualcuno non li avesse letti non mi perderei La vita davanti a sé e Educazione europea. Ecco uno scrittore de verdad viene da dire.
Il terzo è Goya di Tzvetan Todorov e lo leggerò perché mi piacciono Goya e Tzvetan Todorov.
Tutti e tre questi libri sono stati scritti in francese, ma i loro autori sono nati (in ordine di apparizione) in Polonia, in Lituania, in Bulgaria.
Scelgo come immagine Romain Gary e la sua bella faccia.

Piccola nota bibliografica:
Jan Potocki, Manoscritto trovato a Saragozza, Guanda, a cura di R. Radrizzani, trad. di G.Bogliolo.
Romain Gary, Una pagina di storia e altri racconti, Neri Pozza, trad. di R. Fedriga.
Tzvetan Todorov, Goya, Garzanti, trad. E. Lana.





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