lunedì 23 giugno 2014

Dai libri al letto e dal letto ai libri....

Cos'ho letto nella notte bianca dei traduttori, a Milano?
Questo breve brano, di mille battute, come richiesto nella locandina, scelto anche perché ha una sua leggerezza, che ben si adatta al solstizio d'estate.
Sarebbe certo un bel sogno, vivere la traduzione con tanta grazia, e non solo come concentrazione e dialogo tra il traduttore e il libro che ha davanti.
Il parallelo tra amore e traduzione, intesi come atto di scoperta dell'altro, è una bellissima metafora.


"In quelle quattro ore a tu per tu, di cui disponevano tre volte alla settimana, Hans e Sophie passavano dai libri al letto e dal letto ai libri, cercandosi nelle parole e leggendosi nei corpi. Così, senza premeditarlo, trovarono un linguaggio comune, riscrivendo ciò che leggevano, traducendosi reciprocamente. Quanto più lavoravano insieme tanto più si rendevano conto delle similitudine tra l’amore e la traduzione, capire una persona e interpretare un testo, recitare una poesia in una lingua diversa e dare voce al sentire dell’altro. Tutte e due le missioni erano felici ma incomplete: restavano sempre dei dubbi, parole da cambiare, sfumature incomprese. Anche loro erano consapevoli dell’impossibilità di raggiungere la trasparenza come amanti e come traduttori. Differenze culturali, politiche, biografiche, sessuali agivano da filtro. Quanto più tentavano di fare da mediatori tra tutte queste cose, maggiori erano i pericoli, gli ostacoli, i fraintendimenti. Ma allo stesso tempo i ponti tra le lingue, tra loro stessi, si ampliavano."

Da Il viaggiatore del secolo, Andrés Neuman, Ponte alle Grazie,  traduzione di Silvia Sichel



Nessun commento:

Posta un commento