Da qualche mese ho cominciato una collaborazione con Aire nuestro, rivista
digitale dell'Instituto Cervantes di Milano, dove tengo una rubrica in spagnolo,
che ha come tema il tradurre. L'esperienza è cominciata per caso, da una proposta
di Ana López, la bibliotecaria del centro, e di Jean Claude Fonder,
amministratore del blog. Nei mesi è diventato per me un appuntamento molto stimolante,
perché mi dà modo, prima ancora che di scriverne, di riflettere sul mio
mestiere. E mentre rifletto, cerco spunti e contatto persone, scopro un mondo di blog interessantissimi.
Di tanti traduttori e redattori italiani
e stranieri che, con un diverso taglio (più aneddotico o più
professionale, più scherzoso o più serioso), consegnano alla rete le proprie
impressioni ed esperienze. Alcune mi hanno aiutata ad analizzare le mie,
mi hanno invogliata ad approfondire determinati temi, perché se c'è una cosa
bella in un lavoro che ami (e non puoi trasmettere conoscenza se non ami ciò
che fai), è che ti sembra di non aver mai imparato abbastanza e vorresti
migliorare costantemente. E migliori con il tempo e sconfiggi la noia. E anche
nei momenti come quello presente, in cui ho il morale un po' sotto i tacchi
perché la crisi si sente in molti settori, quello editoriale compreso (e a
forza di parlarne tanti si sentono ancora più in crisi, più poveri, più
sfortunati, così poveri e sfortunati da pensare che la cultura non paghi o non valga la pena), io
continuo a ritenere che aver potuto lavorare con i libri e averli amati,
anche quando non erano dei capolavori ma solo degli onesti prodotti editoriali
in cerca di un loro pubblico di lettori, è stata ed è e sarà sempre una
fortuna impagabile.
Quindi buon compleanno a
¡ENHORABUENA!
RispondiEliminaMuchas gracias, Silvia, por todo lo que nos enseñas
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