A Gabriel García Márquez non piacevamo gli avverbi in -mente, riteneva che
impoverissero il discorso, ed Edith Grossman, la traduttrice americana di
alcuni suoi libri, racconta di aver dovuto ricorrere a veri e propri
contorsionismi per evitare gli avverbi di modo (in -ly, immagino). Nel rispetto
delle scelte dell'autore.
Questo mi ha fatto ricordare che, in occasione delle mie prime revisioni,
quando cominciai a confrontarmi seriamente (-mente) con il testo scritto, mi fu
consigliato di controllare che in una pagina non ce ne fossero troppi, di
questi lunghi avverbi. E in effetti gli avverbi in -mente possono rappresentare
una facile scorciatoia.
Io ascoltavo e tenevo a mente (mente). Tuttavia, quando si tratta di stile,
le regole generali vanno applicate con una certa cautela. Conoscerle è
fondamentale, e sono convinta della bontà di una riflessione sui termini che si
usano volta per volta al momento di scrivere o di tradurre.

E la scelta di García Márquez di eludere gli avverbi in -mente lo conferma.
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