lunedì 24 febbraio 2014

Derechos e diritti. Storti e dritti.

Riassumo di seguito parte di un articolo di Jesús Rocamora pubblicato sul País nel 2009. Riguarda i diritti dei traduttori di best seller in Spagna. Racconta di alcuni casi controversi.  Questo parla di Tolkien e la sua versione spagnola,  e del  caso di Matilde Horne, traduttrice di due episodi della trilogia del Signore degli anelli. Quando l'editore Francisco Porrúa vendette  le edizioni Minotauro, specializzate in fantascienza e fantasy, al gigante editoriale Planeta, la traduttrice ricevette in conto diritti d'autore solo la somma di 6000 euro. Quando Matilde Horne  protestò con Planeta le vennero offerti 1200 euro all'anno. Robert Falcó, dello studio di traduzioni Anuvela, propone di fare un calcolo:  "Mettiamo che nel 2001, dopo il boom del romanzo portato sul grande schermo, siano state vendute 500.000 copie, a un prezzo, approssimato, di 20 euro. Pari a un fatturato di 100.000.000 euro. Se le avessero pagato  anche solo uno 0,5 %, la traduttrice avrebbe ricevuto 50.000 euro. E questo, se ci limitiamo a considerare il 2001.”
In seguito Planeta le ha saldato i diritti che le spettavano dopo l'acquisto di Minotuaro. 
In Italia questo tipo di contrati sono ancora un bel sogno, almeno per i più.
Di seguito il testo originale:
«Tolkien y su versión española
Falcó recuerda también "uno de los casos más sangrantes", el de Matilde Horne, traductora de Las dos torres y El regreso del rey, de la trilogía El señor de los anillos. Horne, que murió a mediados del año pasado, recibió tan sólo el pago de 6.000 euros en concepto de derechos de autor por sus traducciones cuando el editor Franciso Porrúa vendió Minotauro al gigante editorial Planeta. "Y cuando reclamó a Planeta, le ofrecieron 1.200 euros al año", recuerda Falcó, que propone jugar con los números: "Imaginemos que en 2001 [tras el boom de la primera película] se vendieron 500.000 ejemplares y que cada uno podía costar unos 20 euros. Eso equivale a 10.000.000 de facturación". Si le hubieran pagado "un simple 0,5%, el total asciende a 50.000 euros en concepto de derechos de autor. Y eso sólo teniendo en cuenta lo que debería haber cobrado en el año 2001".
Posteriormente, y gracias a la intervención de las asociaciones de traductores, Planeta acabó liquidándole los derechos que le correspondían desde la compra de Minotauro.»

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